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FRANCESCO GARGARO
Con il sistema UN PATRIMONIO
SWOADS,
il Comando DA PROTEGGERE
Carabinieri
che si occupa
di tutela Con l’Intelligenza Artificiale
del patrimonio a caccia dei capolavori rubati
culturale può
monitorare
la rete, i Social
media e partire dagli anni Novanta si è assistito alla proliferazione di
il deep web, A prodotti informatici e sistemi multimediali, che sono diventati
un supporto essenziale alle attività condotte dal Comando
identificando dei beni culturali illecitamente sottratti” e il Sistema informativo “Leonardo”,
Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC). La “Banca dati
le opere d’arte al cui interno sono schedati complessivamente più di 7M di beni, sono il
risultato del connubio tra l’esperienza degli operatori del Comando TPC
rubate tramite e l’utilizzo delle nuove tecnologie e costituiscono uno strumento unico
nella sua concezione, per la flessibilità degli applicativi, la quantità dei
riconoscimento dati trattati e la capacità della risposta operativa, in grado di offrire una
immagini serie di funzionalità di base a supporto di tutte le attività di prevenzione e
repressione svolte dal Comando stesso.
e ricerca Internet, inoltre, ha totalmente rivoluzionato il metodo di lavoro e di ricerca.
Galleristi, case d’asta, antiquari, musei, persino privati hanno compreso
semantica l’importanza e la necessità di presentarsi con una propria vetrina sul web,
per non essere esclusi da un mercato globale. L’investigatore del TPC, che
quotidianamente si impegna senza sosta nell’attività di ricerca dei beni
culturali rubati in un’era caratterizzata da connessione e divulgazione
informativa globale, è coadiuvato dalle nuove risorse disponibili e si
è specializzato nel settore come un professionista della navigazione e
dell’esplorazione di tutte le fonti disponibili sul web per la ricerca di opere
trafugate o esportate illecitamente.
Il traffico illecito di beni culturali sta assumendo sempre più una
connotazione transnazionale e gli oggetti saccheggiati in un determinato
Paese, prima di raggiungere la loro destinazione finale, transitano nei
mercati internazionali dove vengono venduti con false attestazioni di
provenienza lecita. Per la sua attuazione, questa attività illecita necessita
di vere e proprie strutture criminali organizzate. L’utilizzo sempre più
frequente dei canali telematici per l’illecito commercio o l’esportazione
all’estero di beni culturali sospetti, in luogo di quelli tradizionali, obbliga chi
deve proteggere il patrimonio culturale a dotarsi di strumenti informatici
costantemente evoluti e perfezionati, tali da permettere di velocizzare il
numero di controlli effettuati, tramite procedure di ricerca automatica.
La sofisticata tecnologia informativa ha consentito di progettare una
nuova piattaforma per la ricerca e l’individuazione delle opere trafugate
e il progetto, avviato nel 2020, ha portato alla realizzazione di uno
Audible sintesi articolo
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