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P. 59

FRANCESCO GARGARO


            Con il sistema                 UN PATRIMONIO

            SWOADS,

            il Comando                     DA PROTEGGERE

            Carabinieri
            che si occupa

            di tutela                       Con l’Intelligenza Artificiale

            del patrimonio                  a caccia dei capolavori rubati

            culturale può
            monitorare

            la rete, i Social

            media e                                  partire dagli anni Novanta si è assistito alla proliferazione di
            il deep web,                    A        prodotti informatici e sistemi multimediali, che sono diventati
                                                     un supporto essenziale alle attività condotte dal Comando
            identificando                   dei beni culturali illecitamente sottratti” e il Sistema informativo “Leonardo”,
                                                     Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC). La “Banca dati
            le opere d’arte                 al cui interno sono schedati complessivamente più di 7M di beni, sono il
                                            risultato del connubio tra l’esperienza degli operatori del Comando TPC
            rubate tramite                  e l’utilizzo delle nuove tecnologie e costituiscono uno strumento unico
                                            nella sua concezione, per la flessibilità degli applicativi, la quantità dei
            riconoscimento                  dati trattati e la capacità della risposta operativa, in grado di offrire una
            immagini                        serie di funzionalità di base a supporto di tutte le attività di prevenzione e
                                            repressione svolte dal Comando stesso.
            e ricerca                       Internet, inoltre, ha totalmente rivoluzionato il metodo di lavoro e di ricerca.
                                            Galleristi,  case  d’asta,  antiquari,  musei,  persino  privati  hanno  compreso
            semantica                       l’importanza e la necessità di presentarsi con una propria vetrina sul web,
                                            per non essere esclusi da un mercato globale. L’investigatore del TPC, che
                                            quotidianamente si impegna senza sosta nell’attività di ricerca dei beni
                                            culturali  rubati  in  un’era  caratterizzata  da  connessione  e  divulgazione
                                            informativa globale, è coadiuvato dalle nuove risorse disponibili e si
                                            è  specializzato  nel  settore  come  un  professionista  della navigazione  e
                                            dell’esplorazione di tutte le fonti disponibili sul web per la ricerca di opere
                                            trafugate o esportate illecitamente.
                                            Il traffico illecito di beni culturali sta assumendo sempre più una
                                            connotazione transnazionale e gli oggetti saccheggiati in un determinato
                                            Paese,  prima  di  raggiungere  la  loro  destinazione  finale,  transitano  nei
                                            mercati internazionali dove vengono venduti con false attestazioni di
                                            provenienza lecita. Per la sua attuazione, questa attività illecita necessita
                                            di vere e proprie strutture criminali organizzate. L’utilizzo sempre più
                                            frequente dei canali  telematici  per l’illecito commercio  o l’esportazione
                                            all’estero di beni culturali sospetti, in luogo di quelli tradizionali, obbliga chi
                                            deve proteggere il patrimonio culturale a dotarsi di strumenti informatici
                                            costantemente evoluti e perfezionati, tali da permettere di velocizzare il
                                            numero di controlli effettuati, tramite procedure di ricerca automatica.
                                            La sofisticata tecnologia  informativa  ha consentito  di progettare  una
                                            nuova piattaforma per la ricerca e l’individuazione delle opere trafugate
                                            e il progetto, avviato nel 2020, ha portato alla realizzazione di uno
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