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ILARIA ROMANO
Le sfide dell’America
di Trump Audible sintesi articolo
GEOPOLITICA
Medio Oriente, Ucraina e Cina
D alla stretta sull’immigrazione all’uscita di oltre 1,8 milioni di palestinesi in Egitto, Giordania
dall’Organizzazione mondiale della sanità o qualunque altro paese a “vocazione umanitaria”,
e dagli Accordi di Parigi sul clima, il neo gli Stati uniti potrebbero poi prendere il controllo
rieletto presidente degli Stati Uniti Donald dell’area a lungo termine e farsi carico di bonifica
Trump ha delineato, sin dal discorso di insediamento, e ricostruzione di un territorio completamente
la sua personale visione di “America first”. devastato, per renderlo un luogo in cui «la gente del
A colpi di ordini esecutivi, il capo della Casa mondo potrebbe andare a vivere». Una proposta
Bianca punta, sul fronte interno, alla protezione che ha sollevato numerose prese di posizione, in
delle frontiere, fisiche ed economiche: tira il freno particolare di quanti la considerano una sorta di
alle richieste d’asilo, promuove un programma di pulizia etnica in chiave immobiliarista, che seppellisce
espulsioni e promette sanzioni per i paesi che si sotto le stesse macerie il diritto internazionale e quello
mostrino riluttanti nell’accettare i rimpatri dei propri all’autodeterminazione dei popoli.
cittadini; annuncia dazi sulle importazioni dall’estero, A prova della solidità dei rapporti fra Usa e Israele,
e riapre ai permessi per le estrazioni di combustibili il via libera alla fine dei bombardamenti ottenuto
fossili, con buona pace del New Green Deal del suo da Trump è stato controbilanciato dalla revoca
predecessore Joe Biden. dell’ordine esecutivo emesso dal suo predecessore
Ma è soprattutto in politica estera che Trump ha già Biden per imporre sanzioni ai coloni dell’estrema
dettato un cambio di passo per gli Stati Uniti, e il suo destra israeliana accusati di violenze in Cisgiordania.
peso a livello internazionale sarà determinato da come Un segno che l’attuale linea politica della Casa Bianca
si evolveranno tre scenari in particolare: il conflitto ribadisce e rafforza quanto approvato durante il
israelo-palestinese, con l’inclusione dei paesi dell’area primo mandato, fra il 2017 e il 2021, ossia il taglio dei
del Golfo, la guerra in Ucraina e le future relazioni con finanziamenti all’UNRWA, l’Agenzia Onu per i rifugiati
la Cina. Incassato un primo, significativo successo con palestinesi, il riconoscimento di Gerusalemme come
il fragile cessate-il-fuoco a Gaza, il capo della Casa capitale e lo spostamento dell’Ambasciata Usa da Tel
Bianca ha rilasciato dichiarazioni sorprendenti sul Aviv, oltre all’assenso alla sovranità israeliana sulle
futuro della Striscia: immaginando una deportazione alture del Golan occupate.
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