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Carmine SAULINO






                    ’Italia, con la sua lunga e complessa storia, ha dovuto affrontare eredità
                    di conflitti e guerre che se da un lato hanno forgiato il suo destino ed
                    affermato sul palcoscenico internazionale il valore e la dedizione dei propri
            Luomini, dall’altro canto hanno lasciato nel terreno segni durevoli come quella
            della presenza di ordigni bellici inesplosi, la cui pericolosità resta inalterata. Questa
            situazione rappresenta una minaccia costante per la sicurezza dei cittadini e per la
            salvaguardia delle attività pubbliche e private che insistono sul territorio Nazionale.
            L’Esercito Italiano, in tale ambito, svolge un ruolo fondamentale nella bonifica
            occasionale da ordigni residuati bellici, un’operazione che comporta la rimozione e la
            messa in sicurezza dei residuati di guerre, che giacciono da anni in condizioni a volte
            difficile e critiche per la loro messa in sicurezza, garantita delle unità specializzate
            dell’Arma del Genio, rappresentate dai team CMD (Conventional Munition Disposal).
            Gli ordigni bellici inesplosi rappresentano una minaccia significativa in molte parti
            dell’Italia e sono testimoni “attivi” dei conflitti storici e delle epocali battaglie che
            interessarono il nostro territorio durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale,
            segnando il corso della storia del nostro Paese. La presenza di granate, mine, colpi di
            artiglieria e bombe d’aereo di varie tipologia e nazionalità, può avere esiti devastanti
            nel caso queste vengano accidentalmente attivate o sollecitate, a seguito di azioni
            invasive nella zona di ritrovamento, come ad esempio possono essere i lavori/scavi
            d’opera necessari per la costruzione/ammodernamento di infrastrutture.
            Le statistiche rivelano che ogni anno in Italia si verificano incidenti legati a ordigni
            bellici, sebbene gli sforzi di bonifica abbiano contribuito in maniera importante a
            ridurre il numero di eventi tragici nel corso del tempo. Ogni intervento necessita di
            una dettagliata pianificazione e coordinazione con le autorità locali e gli enti preposti
            alla sicurezza civile, al fine di attuare le necessarie soluzioni di mitigazione agli
            effetti esplosivi della minaccia, in special modo in situazioni demografiche ed urbane
            importanti. Le donne e gli uomini degli assetti dell’Arma del Genio impegnate nella
            bonifica occasionale del territorio, affrontano una realtà complessa caratterizzata
            dalla presenza di ordigni invisibili agli occhi che giacciono silenti nel nostro ambiente,
            manifestando la loro potenza e pericolosità al momento del risveglio.

            DALLA FORMAZIONE ALLA BONIFICA
            A condurre l’attività di bonifica sono i team CMD, composti da personale altamente
            specializzato, addestrato ed equipaggiato per affrontare situazioni ad alto rischio.
            In questo quadro, la bonifica occasionale  da ordigni residuati  bellici riveste una
            competenza  propria della Difesa che si avvale della componente  Esercito per la
            dimensione terrestre, basata su un’intensa e continua cooperazione civile-militare.
            Le operazioni di bonifica occasionale coinvolgono un ampio ventaglio di compiti,
            che parte dalla ricerca alla rimozione fino alla distruzione controllata degli ordigni
            rinvenuti. Gli operatori CMD dei reparti Genio vengono formati per affrontare le
            diverse problematiche legate alla presenza di ordigni esplosivi convenzionali e dei
            residuati bellici, a partire dal riconoscimento del munizionamento, alla valutazione
            della minaccia e dei possibili effetti, all’attuazione della più aderente procedura di
            messa in sicurezza dell’ordigno ovvero neutralizzazione, sino alla protezione e bonifica
            finale del sito.
            La formazione in tale ambito avviene presso il Centro di Eccellenza C-IED, ente a
            valenza interforze, che si pone come principale organo di riferimento nazionale per
            la formazione, l’addestramento e lo sviluppo capacitivo per il contrasto agli ordigni


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