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Alessio CHIANESE
’introduzione del Nuovo Codice dei Contratti (D.lgs
36/2023) ha dato ufficialità ad una trasformazione
digitale dei contratti pubblici in Italia, avviata con la
Lpubblicazione del Codice dell’Amministrazione Digitale
(D.lgs. 82/2005) e proseguita con ulteriori norme italiane ed
europee (Agende Digitali, Codice dei contratti 50/2016 e
Decreti del Ministero dei Trasporti), il cui obiettivo è ottimizzare
le modalità con cui le istituzioni pubbliche gestiscono i
procedimenti amministrativi per la realizzazione degli appalti.
In tale contesto, l’adozione del BIM (Building Information
Modelling) nell’ambito delle costruzioni rappresenta un’importante
opportunità di sviluppo organizzativo e di miglioramento
qualitativo per la realizzazione delle opere. L’introduzione di
processi digitali relativi all’Information Management, supportati
dalla modellazione informativa, permette il superamento del
concetto di progettazione tradizionale, arrivando a generare
un vero e proprio contenitore di informazioni strutturate e
non, all’interno del quale i progettisti sviluppano un progetto
integrato e coordinato. È un processo focalizzato allo sviluppo,
all’uso e allo scambio di un modello di informazioni digitali, al
fine di migliorare e ottimizzare la progettazione, la costruzione e
la gestione di un’opera.
La volontà di adottare un processo di digitalizzazione nell’ambito delle attività
proprie di un ente pubblico facilita una conoscenza tecnica dei beni in gestione, non
più basata su soli dati amministrativi, ma anche sulle caratteristiche geometriche
e funzionali, sulle caratteristiche tecnologiche-prestazionali degli elementi edilizi,
nonché tecniche dei materiali da costruzione. L’obiettivo è mettere a disposizione di
tutte le strutture coinvolte le informazioni necessarie alla gestione, manutenzione e
valorizzazione di un patrimonio assai eterogeneo, in una raccolta strutturata di dati e
modelli tridimensionali geo-referenziati.
La Direzione Generale dei Lavori (Geniodife), organo dell’area tecnico-amministrativa
alle dipendenze del Segretariato Generale della Difesa, che si occupa di tutti gli aspetti
inerenti la programmazione, la progettazione, la realizzazione e la manutenzione del
patrimonio immobiliare in uso al Ministero della Difesa, ha quindi intrapreso, a partire
dal 2021, una politica di digitalizzazione, adottando anche la metodologia BIM.
Ottemperando a quanto stabilito nel Decreto 560/2017 del MIT (e come confermato
dal nuovo Codice dei Contratti), Geniodife, in qualità di committenza pubblica,
si è preparata alla progressiva obbligatorietà di adozione di metodi e strumenti di
modellazione informativa implementando i seguenti tre adempimenti preliminari:
1. Introduzione di un piano di formazione del personale;
2. Definizione di linee guida interne per l’implementazione di metodi e strumenti
a livello organizzativo;
3. Introduzione di un piano di acquisizione e manutenzione degli strumenti
hardware e software.
Quale primo atto di transizione digitale, il Direttore Generale di Geniodife ha nominato
un Gruppo di Lavoro (GdL) interforze, posto alle dirette dipendenze del Capo del 1°
Reparto Lavori e Progetti, con il compito di adeguare l’ente a tali adempimenti.
L’azione del GdL si è sviluppata su tre temi esplicitati di seguito.
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