Page 47 - ID - Informazioni della Difesa n. 02-2025 - Chiuso
P. 47
GRAZIA TEDESCO
Paola Del Din
l’esempio di una donna che ha precorso i tempi INTERVISTA
A 25 anni dall’ingresso ufficiale delle
donne nelle Forze Armate, vale la pena
raccontare la storia di una donna che ha
precorso i tempi. Paola Del Din, prima
donna paracadutista italiana e l’unica ad
aver compiuto un lancio di guerra durante
il secondo conflitto mondiale. Nota
durante la Resistenza italiana con il nome
di battaglia “Renata”, è talmente speciale
da essere stata citata persino da Re Carlo
III: nel suo discorso al Parlamento italiano
il 9 aprile scorso, il sovrano inglese ha
voluto rendere omaggio al coraggio della
donna, Medaglia d’oro al Valor militare,
«addestrata dal Special Operations
Executive e lanciata con il paracadute per
compiere la sua missione in supporto agli
Alleati».
Alla soglia dei 102 anni, la professoressa
Del Din ha voluto ripercorrere quelle
azioni in una intervista con Informazioni
della Difesa.
Nata il 22 agosto del 1923 a Pieve di
Cadore, a ridosso delle Dolomiti bellunesi,
Paola era una studentessa di Lettere con accettato l’impresa, la mamma mi disse: “Devi farlo,
il sogno di diventare insegnante. Figlia di un generale sennò Renato è morto per niente”. La responsabilità
degli Alpini, la sua vita cambia quando suo fratello di consegnare con la maggior rapidità possibile
Renato, anche lui Ufficiale degli Alpini e fondatore il messaggio scritto da Manfred, ufficiale SOE, era
della prima formazione delle Brigate Osoppo-Friuli, notevole perché bisognava raggiungere a Firenze
viene ucciso dai nazisti a Tolmezzo (Udine), con altri il comando avanzato del SOE per il quale avevo la
dodici compagni, durante l’assalto a una caserma parola d’ordine.
della milizia fascista, nella notte tra il 24 e il 25 aprile Il 9 aprile 1945 compie un’impresa inimmaginabile,
del 1944, un anno prima della Liberazione. molto pericolosa per quell’epoca: si lancia con il
Da quel momento, la vita di Paola cambia radicalmente. paracadute nel Friuli occupato insieme ad altri
Decide di raccogliere l’eredità del fratello ucciso e due agenti italiani per adempiere alla missione
continuare la sua opera patriottica diventando staffetta “Bigelow”.
e informatrice durante la Resistenza. Addestrata dalle Le mie vicende all’epoca sono state parte della storia
forze britanniche, Paola Del Din, in onore del fratello, italiana e perciò anche il mio essere in qualche modo
sceglie “Renata” come nome di battaglia, quando “agente del servizio segreto britannico” fu per cercare
diviene “agente del servizio segreto britannico” per di rendermi utile all’Italia. Il ritorno in Friuli con il
rendersi utile all’Italia. paracadute finalmente trovò conclusione il 9 aprile
La sua figura è stata fondamentale quale staffetta e 1945, da Rossignano in Toscana dove, nel frattempo,
informatrice durante la guerra. si era trasferito il Comando. Mi era stato detto di
Sono stata una formica rispetto all’immensità della togliermi prima del lancio i guanti di lana (quelli di
tragedia della guerra! Quando fui informata della sorte pelle in dotazione agli inglesi erano enormi per le mie
di mio fratello naturalmente mi proposi di svolgere mani). Quando fu il momento giusto non mi ricordai,
ulteriore attività. Qualche settimana dopo si presentò mi lanciai rapidamente e le corde mi scivolarono. La
la necessità di portare un messaggio importante, botta fu notevole, ma allora pensavo che tutto sarebbe
non trasmettibile via radio. Accettai la missione, passato col tempo. Ed ero felice di aver continuato a
senza alcun dubbio, nonostante la raccomandazione fare la mia parte fino alla fine della guerra nel ricordo
del comandante di riflettere perché nostra madre di Renato, per la dignità e l’orgoglio della nostra
aveva già perso Renato. Quando le comunicai di aver famiglia.
Informazioni della Difesa 83