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CARLO GABRIELLINI - MARCO PETRELLI
HIMARS La Difesa
acquisisce
PROCUREMENT
I nuovi lanciatori 21 sistemi
HIMARS
per l’artiglieria terrestre per potenziare
il supporto
di fuoco
preciso
e moderne operazioni militari terrestri richiedono supporto di e mobile.
fuoco indiretto tempestivo, preciso e profondo. Esigenze, queste,
che superano le capacità dell’artiglieria convenzionale e vengono Integrati
L soddisfatte da sistemi lanciarazzi che impiegano munizionamento
guidato. In tale contesto, l’Esercito Italiano ha avviato un programma per con i MLRS
dotarsi di 14 lanciatori, dell’iter di approvvigionamento di 21 HIMARS (High
Mobility ARtillery System), comprensivi del supporto tecnico specialistico aggiornati,
per l’introduzione in servizio, di produzione della società americana
Lockheed Martin. Approvvigionamento curato della Direzione Nazionale offrono
degli Armamenti-Direzione degli Armamenti Terrestri (TERRARM). Il
programma relativo a questi lanciarazzi ruotati era stato avviato nel flessibilità,
febbraio 2024, con la stipula di un accordo con il Governo statunitense,
in particolare con l’agenzia governativa STORM (STrategic Operational gittata elevata
Rocket Missile), in conformità con i requisiti richiesti dalla Forza Armata.
Il sistema d’arma è in grado di trasportare e lanciare con estrema e prontezza
precisione, grazie alla guida GPS, un pod standard intercambiabile con il operativa
sistema di artiglieria missilistica cingolato MLRS (Multiple Launch Rocket
System. Ogni pod può lanciare sei razzi M31 o, in maniera intercambiabile,
un missile MGM-140 ATACMS.
I razzi garantiscono gittate superiori rispetto all’artiglieria classica grazie
all’assenza di rinculo, permettendo l’impiego da mezzi mobili leggeri.
Sebbene il razzo sia storicamente anteriore alle armi da fuoco, è diventato
efficace solo nel XIX secolo. Un esempio è il BM-13 Katyusha sovietico della
Seconda Guerra Mondiale, soprannominato “organo di Stalin”, impiegato
su camion leggeri per garantire mobilità e potenza di fuoco. Negli anni ’70,
l’Unione Sovietica aveva un vantaggio nell’uso dell’artiglieria a razzo con
sistemi come il BM-21 Grad. La NATO, al contrario, privilegiava l’artiglieria
convenzionale per motivi logistici e di precisione. Tuttavia, dopo la guerra
dello Yom Kippur (1973), che evidenziò l’efficacia dell’artiglieria a lungo
raggio contro le difese nemiche, gli USA cambiarono approccio.
Negli anni 80, nasce pertanto la piattaforma M270, su piattaforma Bradley,
meglio conosciuta come MLRS, in grado di lanciare 12 razzi M26 capace di
disperdere 7.728 submunizioni. La nuova capacità, una batteria MLRS di 9
lanciatori, che tirando 108 razzi avrebbe avuto la stessa capacità di fuoco
di ben 33 battaglioni di artiglieria convenzionale, è considerata un grande
successo commerciale, tanto che viene attivata anche una produzione
europea della quale usufruisce anche l’Italia nell’ambito della cooperazione
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