Page 27 - ID - Informazioni della Difesa n. 03-2024
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note
                                                                                            Lab iumquod quam
                                                                                            quas sus earchitate
                                                                                            numqui ommolup
                                                                                            tatatiur, ium quas
                                                                                            doluptu reribus nimus
                                                                                            eum ut et, con non
                                                                                            con exceruntUgiation
                                                                                            ratur? Quiduciuntio
                                                                                            blab idebit laut quid
                                                                                            et a veliquia nem. Im
                                                                                            sim quatiist







            la sua influenza, mantenendo, al contempo, la propria autonomia. Dopo il diretto     Mohammed bin Ab-
            coinvolgimento nelle trattative per la risoluzione dei conflitti in Libano, Darfur, Libia,   dulrahman Al Thani
                                                                                                 Ministro degli affari
            Yemen e Siria, nel 2020 l’emirato è stato protagonista di un’importante mediazione   esteri del Qatar
            tra Stati Uniti e Talebani che ha portato alla fine delle ostilità ed al ritiro delle truppe
            statunitensi dall’Afghanistan.  Più recentemente, ha saputo sfruttare le proprie
            capacità diplomatiche agevolando i colloqui tra gli Stati Uniti e l’Iran per favorire la
            ripresa dell’Accordo sul Nucleare iraniano, ha cercato di giocare un ruolo nel complicato
            conflitto russo-ucraino e, da ultimo, sta avendo uno spazio centrale nelle negoziazioni
            sulla crisi militare di Gaza. Seppur in scenari molto diversi tra loro, l’azione diplomatica
            qatariota ha mostrato una serie di elementi comuni. In primis, la necessità di limitare
            l’influenza negativa generata dalle tensioni e dalle rivalità con i principali attori nella
            regione del Golfo Persico, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, spesso sospettosi della
            politica estera dell’emirato e dei suoi obiettivi. Criticità superate anche grazie ad una
            grandissima maturità diplomatica che ha permesso al piccolo emirato di navigare nelle
            complesse dinamiche geopolitiche della regione, schivando eventuali coinvolgimenti
            nelle rivalità locali attraverso l’applicazione di una strategia di mediazione che, oltre
            ad essere evidentemente ben calibrata e bilanciata, ha mostrato grande flessibilità.
            Aspetto, quest’ultimo, che rappresenta il secondo elemento della strategia qatariota,
            prevedendo modalità d’intervento sempre attagliate alle specifiche sfide di ciascun
            conflitto e basate sull’attenta analisi delle dinamiche politiche, sociali e culturali di ogni
            contesto. Una capacità di adattamento che riflette la profonda comprensione delle
            complessità dei conflitti e la volontà di adottare approcci creativi per superare le sfide
            incontrate durante la mediazione. Un ulteriore fattore, il terzo, è rappresentato dalla
            capacità della leadership quatariota di combinare sapientemente l’utilizzo di risorse
            finanziarie e capitali diplomatici per sostenere i suoi sforzi di mediazione. Se da un lato
            ha favorito la creazione di un adeguato clima di fiducia per incentivare la cooperazione
            tra le parti attraverso l’assistenza finanziaria per fronteggiare le delicate sfide
            umanitarie e socioeconomiche correlate ai conflitti, dall’altro ha utilizzato le sue relazioni
            diplomatiche per facilitare il coinvolgimento attivo di una vasta gamma di attori regionali
            e internazionali, spesso in contrapposizione tra loro, a garanzia dell’efficacia delle proprie
            iniziative di mediazione. L’adozione di un approccio multilaterale rappresenta il quarto ed
            ultimo elemento, probabilmente quello di maggior successo, avendo permesso al Qatar
            di ampliare il raggio d’azione della propria mediazione, aumentandone le possibilità di
            successo. La decisione, frequentemente criticata, di stabilire stretti legami con una



            Rivista dello Stato Maggiore della Difesa                                                     25
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