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Raffaella ANGELINO
della missione NATO di Enhanced Air Policing e il Colonnello
Massimo R., Comandante di MSU nell’ambito della missione
KFOR in Kosovo. I comandanti intervenuti hanno tra l’altro
partecipato alla stesura del volume, contribuendo alla
narrazione dell’attività operativa in corso. In diretta al Salone
dai vari Teatri Operativi hanno avuto modo di trasmettere
le emozioni dai Paesi in cui operano facendo il punto sugli
obiettivi delle rispettive missioni internazionali nelle quali
l’Italia è impegnata.
Importanti i contributi al libro del 3° Reparto dello Stato
Maggiore della Difesa, del Generale di Corpo d’Armata
Guglielmo Luigi Miglietta, Comandante NATO Joint Force
Command Brunssum, dell’Ambasciatore Marco Peronaci che
guida la Rappresentanza Permanente d’Italia presso la NATO
e del Professor Fabrizio W. Luciolli, docente in varie istituzioni
nazionali ed internazionali, militari e accademiche e Presidente
del Comitato Atlantico Italiano. "Quando nei talk show
sentiamo dire che siamo tornati alla Guerra Fredda, faccio
notare che le 'eleganti semplicità' della Guerra Fredda non ci
sono più. Viviamo in un mondo più complesso, in cui la Nato e
le nostre Forze Armate si trovano a svolgere i compiti di quella
fase storica, ma anche di gestione delle crisi in altri quadranti
che danno l’idea delle maggiori risorse necessarie. Peraltro,
oltre ai domini classici, stanno emergendo la dimensione
subacquea e quella cyber, con la disinformazione che mira a
dividere le nostre società e la presenza di attori che sfidano il
nostro sistema di regole".
Da qui le nuove prospettive della NATO, un’Alleanza che deve
parte del successo e della longevità proprio alla sua capacità
di adattamento, al suo “fare la Storia” senza rincorrerla – come
ha sottolineato il Capo di Stato Maggiore della Difesa Cavo
Dragone – oggi come allora, mentre nuovi attori e vecchie e
nuove minacce si fanno ogni giorno più concrete. Per questo
la Nato è, e resterà, uno scudo insostituibile a difesa di valori
che non vanno mai dati per scontati.
A seguire, l’evento che ha visto la partecipazione del
Sottosegretario di Stato alla Difesa Isabella Rauti: "Il futuro
della Difesa è intrinsecamente legato all’impiego delle materie
STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, ndr)
fondamentali sia per la formazione e l’addestramento militari
sia per la conduzione delle operazioni". Il Sottosegretario
ha sottolineato l’importanza della formazione come dominio
strategico, essenziale per integrare i vari settori della Difesa,
inclusi quelli più innovativi, cyber e spazio, oltre a settori
emergenti quali l’underwater e l’ambiente cognitivo.
È stato quindi affrontato il problema del divario di genere
nell’ambito delle discipline STEM, un "gap formativo e didascalie
curricolare che sfocia in disparità occupazionali", ha spiegato foto
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