Page 56 - ID - Informazioni della Difesa n. 03-2024
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Raffaella ANGELINO






            della missione NATO di Enhanced Air Policing e il Colonnello
            Massimo R., Comandante di MSU nell’ambito della missione
            KFOR in Kosovo. I comandanti intervenuti hanno tra l’altro
            partecipato  alla stesura del volume, contribuendo  alla
            narrazione dell’attività operativa in corso. In diretta al Salone
            dai vari Teatri Operativi hanno avuto modo di trasmettere
            le emozioni dai Paesi in cui operano facendo il punto sugli
            obiettivi delle rispettive missioni internazionali nelle quali
            l’Italia è impegnata.
            Importanti i contributi al libro del 3° Reparto dello Stato
            Maggiore della Difesa, del Generale di Corpo d’Armata
            Guglielmo Luigi Miglietta, Comandante NATO  Joint Force
            Command  Brunssum,  dell’Ambasciatore  Marco  Peronaci  che
            guida la Rappresentanza Permanente d’Italia presso la NATO
            e del Professor Fabrizio W. Luciolli, docente in varie istituzioni
            nazionali ed internazionali, militari e accademiche e Presidente
            del  Comitato  Atlantico  Italiano.  "Quando  nei  talk  show
            sentiamo dire che siamo tornati alla Guerra Fredda, faccio
            notare che le 'eleganti semplicità' della Guerra Fredda non ci
            sono più. Viviamo in un mondo più complesso, in cui la Nato e
            le nostre Forze Armate si trovano a svolgere i compiti di quella
            fase storica, ma anche di gestione delle crisi in altri quadranti
            che danno l’idea delle maggiori risorse necessarie. Peraltro,
            oltre  ai  domini  classici,  stanno  emergendo  la  dimensione
            subacquea e quella cyber, con la disinformazione che mira a
            dividere le nostre società e la presenza di attori che sfidano il
            nostro sistema di regole".
            Da qui le nuove prospettive della NATO, un’Alleanza che deve
            parte del successo e della longevità proprio alla sua capacità
            di adattamento, al suo “fare la Storia” senza rincorrerla – come
            ha sottolineato il Capo di Stato Maggiore della Difesa Cavo
            Dragone – oggi come allora, mentre nuovi attori e vecchie e
            nuove minacce si fanno ogni giorno più concrete. Per questo
            la Nato è, e resterà, uno scudo insostituibile a difesa di valori
            che non vanno mai dati per scontati.
            A seguire, l’evento che ha visto la partecipazione del
            Sottosegretario di Stato alla Difesa Isabella Rauti: "Il futuro
            della Difesa è intrinsecamente legato all’impiego delle materie
            STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, ndr)
            fondamentali sia per la formazione e l’addestramento militari
            sia per la conduzione delle operazioni". Il Sottosegretario
            ha sottolineato l’importanza della formazione come dominio
            strategico, essenziale per integrare i vari settori della Difesa,
            inclusi quelli più innovativi,  cyber e spazio, oltre a settori
            emergenti quali l’underwater e l’ambiente cognitivo.
            È stato quindi affrontato il problema del divario di genere
            nell’ambito delle discipline STEM, un "gap formativo e                          didascalie
            curricolare che sfocia in disparità occupazionali", ha spiegato                 foto


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