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Presentato il 3° Rapporto EEAS: nuove
tecnologie e reti al servizio delle operazioni
ostili contro l’Europa
Audible sintesi articolo L’Unione Europea dichiara guerra alla disinformazione e lo fa con nuovi
strumenti di analisi per difendersi dagli attacchi sempre più sofisticati di Russia
e Cina. È quanto emerge dal terzo Rapporto sulle Minacce di Manipolazione
e Interferenza dell’Informazione Straniera – FIMI (Foreign Information
Manipulation and Interference) - presentato dallo European External Action
Service (EEAS), il braccio diplomatico dell’UE.
Nato con il Trattato di Lisbona nel 2010, EEAS è molto più di una struttura
diplomatica ma una vera e propria cabina di regia per la sicurezza e
l’influenza geopolitica dell’Unione Europea. Guidato dall’Alto Rappresentante
per la Politica Estera, EEAS si muove in un’arena globale complessa, dove le
minacce non sono solo militari, ma anche digitali e cognitive.
Negli ultimi anni, infatti, il Servizio europeo per l’azione esterna ha assunto
un ruolo chiave nel contrasto alla disinformazione e alla manipolazione delle
informazioni da parte di attori stranieri e alle forme più insidiose di guerra
ibrida.
Il suo strumento principale è la STRATCOM Task Force, un team che monitora
e analizza campagne di disinformazione per aree di interesse, che prendono
di mira l’UE, i suoi Stati membri e i suoi alleati.
Nel contesto della guerra in Ucraina e delle tensioni in Medio Oriente e Asia,
EEAS collabora attivamente con la NATO, condividendo intelligence strategica,
allineando le risposte diplomatiche e contribuendo al rafforzamento della
resilienza delle società europee contro la propaganda ostile e gli attacchi
cibernetici. Le delegazioni dell’UE nel mondo, coordinate dall’EEAS, agiscono
come veri e propri avamposti informativi e diplomatici, osservando da vicino
le dinamiche locali, supportando le missioni di pace, e proteggendo gli interessi
europei nei teatri di crisi.
Il recente rapporto FIMI, rilasciato da EEAS, fotografa uno scenario
preoccupante: dietro le campagne di fake news che inquinano i social
network e i media online si nasconde una macchina ben organizzata, fatta di
reti multilivello, canali ufficiali e non ufficiali, piattaforme occulte e tecnologie
avanzate, come l’Intelligenza Artificiale generativa.
Per combattere questa minaccia è stato sviluppato un nuovo strumento di
contrasto: la “FIMI Exposure Matrix”, una griglia di analisi che permette di
individuare l’ecosistema informativo costruito da attori statuali esterni per
attuare le loro information operations.
Il Rapporto ha registrato 505 incidenti di disinformazione solo nel 2024,
distribuiti in 90 Paesi. L’Ucraina si conferma il bersaglio numero uno degli
attacchi informativi, ma l’Unione Europea è nel mirino in modo sempre più
diretto. Durante le elezioni europee di giugno 2024, ad esempio, sono stati
accertati 42 tentativi di interferenza russa, con operazioni che hanno coinvolto
Stati membri, istituzioni comunitarie, NATO, giornalisti indipendenti e singoli
cittadini.
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