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Campagne di disinformazione: un impatto tanto politico quanto psicologico






                                                     le campagne di disinformazione ma richiede un approccio di tipo
                                                     multidimensionale.
                                                     Risulta fondamentale educare alla consapevolezza coinvolgendo
                                                     tanto la scuola quanto la comunità, avvalendosi,  quando
                                                     necessario, delle linee guida proposte dall’Unione Europea, le quali
                                                     forniscono strumenti per insegnanti ed educatori, combinanti
                                                     teoria e pratica, che incentivano lo sviluppo di competenze per
                                                     riconoscere e contrastare la disinformazione, comprendendone le
                                                     dinamiche e riconoscendone le caratteristiche. La Commissione
                                                     Europea ha sviluppato, a tal proposito, un framework in grado
                                                     di evidenziare le diverse competenze digitali necessarie per i
                                                     cittadini, suddivise in temi e livelli di abilità, che aiuta a strutturare
                                                     programmi educativi efficaci per migliorare la competenza digitale
                                                     della popolazione. Ciò, deve essere affiancato dalla promozione
                                                     del pensiero critico, infatti, ogni cittadino deve essere formato al
                                                     fine di sviluppare la capacità di valutare le fonti di informazioni,
                                                     riconoscere  i  bias  cognitivi  e  le  tecniche  di  manipolazione
                                                     limitando, così, l’impatto delle fake news. La promozione di tale
                                                     tipologia di pensiero avrà ricadute anche su come, le tecnologie
                                                     digitali, vengono utilizzate.
                                                     Inoltre, le istituzioni e le piattaforme giocano un ruolo
                                                     fondamentale. L’UE ha dimostrato come sia indispensabile
                                                     sviluppare piani d’azione specifici per migliorare l’alfabetizzazione
                                           digitale e contrastare la disinformazione includendo, ad esempio, attività di
                                           fact-checking e debunking collaborativo tra piattaforme social e organizzazioni
                                           indipendenti ed esperte in diversi settori. Tali attività, infatti, hanno evidenziato
                                           come la trasparenza, la chiarezza nella correzione di informazioni false e la
                                           presentazione di informazioni corrette mediante modalità non comparative
                                           possono avere un impatto positivo nella riduzione della disinformazione.
                                           Le stesse piattaforme digitali stanno lavorando per integrare i sistemi di
                                           intelligenza artificiale all’interno delle proprie applicazioni con lo scopo di
                                           identificare le fake news, anche grazie alla collaborazione con gli esperti e
                                           di  ridurre la  disinformazione  promuovendo trasparenza  e responsabilità  e
                                           fornendo, così, delle basi solide per costruire un ambiente caratterizzato da
                                           conoscenza, competenza e fiducia tra informazione e istituzione.
                                           Ovviamente, l’efficacia di tutti gli strumenti forniti e di tutte le misure
                                           attuate, tanto dalle istituzioni quanto dalle piattaforme  social, richiede la
                                           collaborazione degli esperti e dei cittadini stessi che, in quanto partecipanti
                                           attivi della società, hanno il diritto ed il dovere di investire nella propria
                                           educazione e di proteggere sé stessi, gli altri e le generazioni future dalla
                                           disinformazione e dai suoi effetti. Volgendo lo sguardo verso una prospettiva
                                           più ampia, risulta essere di fondamentale importanza l’investimento di
                                           tutti gli Stati Membri nella promozione della conoscenza dei meccanismi
                                           psicologici alla base della diffusione e dell’accettazione della disinformazione,
                                           dell’alfabetizzazione digitale e del pensiero critico poiché è solo attraverso
                                           un’analisi e un’educazione continua e mirata che riusciremo a sviluppare
                                           strategie valide per contrastare efficacemente la disinformazione e per
                                           crescere una società informata e critica.


            Rivista dello Stato Maggiore della Difesa                                                     47
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