Page 49 - ID - Informazioni della Difesa n. 04-2024
P. 49
Campagne di disinformazione: un impatto tanto politico quanto psicologico
le campagne di disinformazione ma richiede un approccio di tipo
multidimensionale.
Risulta fondamentale educare alla consapevolezza coinvolgendo
tanto la scuola quanto la comunità, avvalendosi, quando
necessario, delle linee guida proposte dall’Unione Europea, le quali
forniscono strumenti per insegnanti ed educatori, combinanti
teoria e pratica, che incentivano lo sviluppo di competenze per
riconoscere e contrastare la disinformazione, comprendendone le
dinamiche e riconoscendone le caratteristiche. La Commissione
Europea ha sviluppato, a tal proposito, un framework in grado
di evidenziare le diverse competenze digitali necessarie per i
cittadini, suddivise in temi e livelli di abilità, che aiuta a strutturare
programmi educativi efficaci per migliorare la competenza digitale
della popolazione. Ciò, deve essere affiancato dalla promozione
del pensiero critico, infatti, ogni cittadino deve essere formato al
fine di sviluppare la capacità di valutare le fonti di informazioni,
riconoscere i bias cognitivi e le tecniche di manipolazione
limitando, così, l’impatto delle fake news. La promozione di tale
tipologia di pensiero avrà ricadute anche su come, le tecnologie
digitali, vengono utilizzate.
Inoltre, le istituzioni e le piattaforme giocano un ruolo
fondamentale. L’UE ha dimostrato come sia indispensabile
sviluppare piani d’azione specifici per migliorare l’alfabetizzazione
digitale e contrastare la disinformazione includendo, ad esempio, attività di
fact-checking e debunking collaborativo tra piattaforme social e organizzazioni
indipendenti ed esperte in diversi settori. Tali attività, infatti, hanno evidenziato
come la trasparenza, la chiarezza nella correzione di informazioni false e la
presentazione di informazioni corrette mediante modalità non comparative
possono avere un impatto positivo nella riduzione della disinformazione.
Le stesse piattaforme digitali stanno lavorando per integrare i sistemi di
intelligenza artificiale all’interno delle proprie applicazioni con lo scopo di
identificare le fake news, anche grazie alla collaborazione con gli esperti e
di ridurre la disinformazione promuovendo trasparenza e responsabilità e
fornendo, così, delle basi solide per costruire un ambiente caratterizzato da
conoscenza, competenza e fiducia tra informazione e istituzione.
Ovviamente, l’efficacia di tutti gli strumenti forniti e di tutte le misure
attuate, tanto dalle istituzioni quanto dalle piattaforme social, richiede la
collaborazione degli esperti e dei cittadini stessi che, in quanto partecipanti
attivi della società, hanno il diritto ed il dovere di investire nella propria
educazione e di proteggere sé stessi, gli altri e le generazioni future dalla
disinformazione e dai suoi effetti. Volgendo lo sguardo verso una prospettiva
più ampia, risulta essere di fondamentale importanza l’investimento di
tutti gli Stati Membri nella promozione della conoscenza dei meccanismi
psicologici alla base della diffusione e dell’accettazione della disinformazione,
dell’alfabetizzazione digitale e del pensiero critico poiché è solo attraverso
un’analisi e un’educazione continua e mirata che riusciremo a sviluppare
strategie valide per contrastare efficacemente la disinformazione e per
crescere una società informata e critica.
Rivista dello Stato Maggiore della Difesa 47