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INTRODUZIONE
Ammiraglio di Divisione Gianfranco Annunziata
Capo del III Reparto Direzione Strategica e Cooperazione
Militare dello Stato Maggiore Difesa
li avvenimenti che hanno caratterizzato gli
ultimi trentacinque anni hanno segnato uno
spartiacque nella storia globale, europea ed
Gitaliana, determinando una netta cesura col
passato e favorendo entusiasmi e speranze per un nuovo
ordine mondiale più giusto, libero e pacifico. La fine della
Guerra Fredda venne salutata come l’inizio di una nuova era
di pace e il processo di globalizzazione sembrava confermare
tali speranze. Il modello occidentale del pluralismo politico e
della libertà di mercato sembrava potersi imporre in maniera
marcata lasciando presagire che si sarebbe presto diffuso
pacificamente in tutto il globo. Ben presto, però, i grandi
cambiamenti e le nuove opportunità hanno fatto emergere
contraddizioni, disuguaglianze, motivi di tensione e conflitti.
La “fine della storia”, elegante teoria geo-politica affine a
questa visione, non è, tuttavia, sopravvissuta al trascorrere
degli anni, cedendo il posto a nuovi muri e vecchi rancori
che sono prepotentemente riemersi disegnando un quadro geopolitico
complesso e instabile protrattosi fino ai giorni nostri, riportando conflitti
armati nel cuore dell’Europa orientale e l’espansione di minacce terroristiche
lungo tutto il Fianco sud del continente.
Certamente emblematica di tale contesto è l’affermazione contenuta nel
Concetto Strategico della NATO: “The Euro-Atlantic area is not at peace…. The
Russian Federation is the most significant and direct threat to Allies’ security and
to peace and security in the Euro-Atlantic area”. Al centro di questo intricato
scenario si pone l’Unione Europea (UE), preconizzata dai suoi padri fondatori
come baluardo di pace, giustizia e prosperità, e questo è un ruolo ancora
attuale che l’UE deve saper cogliere e interpretare da attore protagonista per
contribuire a ricomporre un ordine mondiale sempre più precario e lontano
dagli entusiasmi di Pratica di Mare, dove prese forma, nel 2002, il Consiglio
NATO-Russia inteso a promuovere un’agenda di sicurezza condivisa.
Un’identità di Difesa comune oggi sembra addirittura una esigenza
altrettanto stringente rispetto a quanto, nel 1941, Altiero Spinelli ed Ernesto
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