Page 16 - ID - Informazioni della Difesa n. 05-2024 - Supplemento
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dagli anni ’90 in poi posizioni quantomeno   Nonostante  l’accelerazione  avvenuta  a
        ambigue, da un lato incoraggiando gli europei   partire dal 2016, dovuta anche al repentino
        a spendere di più in Difesa e contribuire   peggioramento del quadro di sicurezza
        maggiormente   alla  condivisione  degli  internazionale, sembra ancora trattarsi di un
        oneri in ambito NATO, dall’altro frenando il   processo incrementale, come per altre politiche
        pilastro industriale e tecnologico di questo   europee, più che di un salto di qualità vero e
        rafforzamento per non favorire la concorrenza   proprio. La costruzione di una Difesa europea
        all’Industria della difesa americana.   continua  a scontare  un  capability  expectations
                                                gap, per cui le aspettative politiche, ma anche gli
                                                obiettivi che vengono stabiliti dall’UE, rischiano
                                                di risultare troppo ambiziosi e venire facilmente
                                                disattesi.
                                                In questo quadro è utile ripercorrere gli sviluppi
                                                della PSDC che prende forma in maniera più
                                                sostanziale con il Trattato di Lisbona, in vigore
                                                dal 2009, come costola della più ampia Politica
          26   STATI  PARTECIPANTI:   Belgio,   Estera e di Sicurezza Comune (PESC). La PSDC,
          Bulgaria,    Repubblica     Ceca,
          Danimarca,    Germania,    Estonia,   definita negli articoli 42-46 del Trattato,
          Irlanda, Grecia, Spagna, Francia,     “assicura che l’Unione disponga di una capacità
          Croazia,  Italia,  Cipro,  Lettonia,  operativa  ricorrendo  a  mezzi  civili  e  militari”,  di
          Lituania,  Lussemburgo,  Ungheria,    cui può avvalersi per garantire “il mantenimento
          Paesi   Bassi,  Austria,   Polonia,   della pace, la prevenzione dei conflitti e il
          Portogallo,  Romania,     Slovenia,   rafforzamento della sicurezza internazionale”, in
          Slovacchia, Finlandia e Svezia.       linea con i principi della Carta delle Nazioni Unite.
          OBIETTIVI:   gli   Stati   membri     Il Trattato introduce la possibilità di attivare
          partecipanti    collaborano    ad     una  cooperazione strutturata permanente,
          elaborare progetti per:
          potenziare l’addestramento e le       meglio nota come PESCO (PErmanent Structured
          esercitazioni militari;               COoperation) tra gli Stati che vogliono e sono in
          rafforzare le proprie capacità,       grado di rafforzare la cooperazione (articolo 46).
          anche nel ciberspazio.                Secondo lo stesso principio, la PSDC prevede


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