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Farian SABAHI
I CANDIDATI ALLE ELEZIONI PRESIDENZIALI
Raisi era stato eletto al primo turno nel 2021, quando tutti i candidati riformisti e
moderati erano stati eliminati dal Consiglio dei guardiani da una lista di 592 aspiranti,
ridotta a una rosa di sette candidati finali. In quell’occasione votò il 49% degli iraniani,
il tasso di affluenza più basso dalla rivoluzione islamica del 1979. Anche quest’anno
il Consiglio dei guardiani, incaricato della supervisione delle elezioni, ha scartato
la stragrande maggioranza delle candidature, selezionandone soltanto sei, senza
dare alcuna spiegazione in merito a queste scelte. Sono stati cinque conservatori e
ultraconservatori e un solo moderato a poter correre per le presidenziali iraniane di
venerdì 28 giugno.
L’unico candidato moderato – risultato vittorioso al ballottaggio del 5 luglio - è stato
Masoud Pezeshkian, dal 2008 deputato della città di Tabriz (Azerbaigian iraniano) ed ex
ministro della Salute (2001-2005), che su Twitter/X aveva subito ottenuto il sostegno
dell’ex ministro degli Esteri Javad Zarif (2013-2021) che lo ha affiancato nei dibattiti Prof.ssa Farian
Sabahi, ricercatrice
televisivi, ribattendo a tono e mettendo in evidenza le bugie degli altri candidati, senior in Storia
soprattutto in ambito economico. 69 anni, cardiochirurgo e direttore di un ospedale, contemporanea
Pezeshkian è figlio di un azerbaigiano e di una curda (entrambi iraniani) ed è quindi presso l’Università
Insubria di Varese.
espressione di quelle tante minoranze etniche che popolano l’Iran. È un uomo umile e Autrice del libro
devoto alla famiglia tant’è che, quando la moglie e una figlia sono morte in un incidente “Storia dell’Iran
stradale, ha deciso di non risposarsi e ha cresciuto da solo gli altri tre figli. 1890-2020” (Il
Saggiatore 2020).
Gli altri candidati sono tutti del campo conservatore e ultraconservatore, in competizione
l’uno con l’altro. Si è trattato di Mohammad-Bagher Qalibaf, presidente conservatore
del Parlamento; Alireza Zakani, sindaco di Teheran; l’ultraconservatore Saeed Jalili, ex
negoziatore sul nucleare; Amir Hossein Ghazizadeh Hashemi, capo ultraconservatore
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