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Le relazioni bilaterali della Difesa nel mondo
FRANCIA. Con la Francia, il 26 novembre 2021, è
stato siglato presso il Quirinale il “Trattato per una
cooperazione bilaterale rafforzata”, nell’ambito del
quale la tematica securitaria è oggetto dell’Art. 2.
Quali azioni discendenti, sono state siglate a livello
Difesa l’ITA-FRA Military Cooperation Framework
nel giugno 2022 e una Implementation Roadmap nel
marzo 2024, per lo sviluppo di una cultura strategica
comune, la creazione di una superiorità multi dominio
anche nel settore spazio e cyber, l’ottimizzazione
delle collaborazioni già in atto nei maggiori Teatri
Operativi. Il Trattato del Quirinale ha dato pertanto
ancora maggiore solidità ad un rapporto fondato su una vicinanza storica e culturale prima ancora che geografica
e strategica.
UNGHERIA. Rivolgendo lo sguardo all’Europa Centrale, a seguito della formalizzazione dell’avvio nel 2022 della
cooperazione militare con l’Ungheria con la firma dello Statement of Intent, è stata ufficialmente adottata nel
mese di marzo 2023 la prima Implementation Roadmap, documento pluriennale e multidisciplinare che rafforza il
consolidato livello di interlocuzione bilaterale con il paese magiaro. Spostandoci di poco alla vicina regione dei
Balcani Occidentali, la stabilità territoriale e il percorso di integrazione euro-atlantica sono attualmente messi a
rischio dal riaccendersi di tensioni etniche, soprattutto nelle relazioni tra Serbia e Kosovo e in Bosnia-Erzegovina.
In un’area nella quale Mosca mantiene una evidente capacità di influenza, la necessità di una nostra presenza
militare, tramite le Operazioni KFOR ed EUFOR ALTHEA, appare oggigiorno ancor più lungimirante.
ASIA
La regione balcanica inoltre è un unicum
che collega l’Adriatico con i Paesi che si
affacciano sul Mar Nero e di riflesso sul Mar
Caspio: tra tutti, giova ricordare l’eccezionale
crescita delle relazioni militari tra l’Italia e
l’Azerbaijan registrata nel 2023 a seguito
della visita ufficiale del Ministro della Difesa
Guido CROSETTO, che ha firmato con il suo
omologo un Protocollo d’Intesa finalizzato ad
incrementare la formazione e l’addestramento
del personale azero nel campo navale.
Prima al G7 in Puglia, poi a Washington al
vertice Nato, la premier Giorgia Meloni ha
attirato l’attenzione dei leader occidentali
sull’area del “Fianco Sud” – Mediterraneo e
sull’Africa.
AFRICA-PENISOLA ARABICA
Anche sul difficile versante africano, il mutamento degli scenari economici globali e gli sviluppi interni al continente
hanno incoraggiato i player mondiali a riconsiderare le opportunità politiche, finanziarie ed energetiche che
l’Africa è in grado di offrire. Recependo le priorità definite dall’Autorità Politica con il “Piano Mattei” - e in
coerenza con le iniziative internazionali di supporto e stabilizzazione del continente - la Difesa ha recentemente
dato ulteriore sviluppo alle iniziative di cooperazione bilaterale nel Maghreb, nel Sahel e nel Corno d’Africa,
puntando altresì ad affacciarsi su un’altra regione nevralgica del continente, il Golfo di Guinea. In tale contesto,
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