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WORLD NEWS



            MOSCA SPARA CONTRO L’UCRAINA UN
            NUOVO MISSILE IPERSONICO
            21 novembre 2024. La Russia ha colpito
            la zona industriale della città ucraina di
            Dnipropetrovsk  con  quello  che  il  presidente
            della Federazione russa Vladimir Putin ha
            definito un «nuovo missile balistico ipersonico
            a medio raggio». Il vettore è stato denominato
            “Oreshnik” e, secondo la retorica russa, sarebbe
            in grado di viaggiare ad una velocità di Mach
            10, rendendo impossibile l’intercettazione e
            distruzione da parte delle difese missilistiche
            occidentali.
            In realtà, secondo il Pentagono, si tratterebbe
            del missile RS-26 “Rubezh”: un vettore dotato
            di MIRV nato come ICBM mobile, ma testato dai russi anche con gittate nella classe MRBM, il cui sviluppo era
            stato sospeso nel 2018. Probabilmente il lancio dell'RS-26 è stato un test di una nuova configurazione del vettore
            capace di volare su traiettoria balistica depressa e quindi in grado di imprimere maggiore velocità ai RV.

            ISRAELE-HEZBOLLAH: È TREGUA
            27 novembre 2024. Nelle prime ore del
            mattino è entrato in vigore un cessate il
            fuoco tra Israele e Hezbollah, segnando
            una tregua significativa in un conflitto
            che ha scosso il Libano e la regione
            mediorientale  nelle  ultime  settimane.
            L’accordo, annunciato simultaneamente da
            Washington e Tel Aviv, è stato raggiunto
            con il supporto degli Stati Uniti e di altri
            attori internazionali, tra cui la Francia,
            e promette di offrire un momento di
            respiro in un’area instabile. Il presidente
            statunitense Joe Biden e il primo ministro
            israeliano Benyamin Netanyahu hanno
            confermato la tregua, sottolineando
            l’importanza  della  libertà  d’azione
            israeliana contro eventuali violazioni di
            Hezbollah. «Non permetteremo a Hezbollah di minacciare Israele», ha dichiarato Biden, aggiungendo che non ci
            saranno truppe americane nel sud del Libano e definendo la tregua «un nuovo inizio per il Libano». Da parte sua,
            Netanyahu ha ribadito che Israele risponderà prontamente a ogni tentativo di riarmo da parte di Hezbollah. «La
            tregua ci consente di concentrarci sulla minaccia iraniana, rafforzare le nostre forze e isolare Hamas», ha spiegato
            il premier. Anche il premier libanese Najib Mikati ha accolto con favore la tregua, descrivendola come «un passo
            cruciale verso la stabilità regionale». Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, dal G7 Esteri di Fiuggi, ha
            detto: «C’è piena disponibilità dell’Italia a essere protagonista per sorvegliare l’applicazione dell’accordo, insieme
            a Usa e altri Paesi, vogliamo giocare un ruolo».




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