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BIDEN AUTORIZZA L’UCRAINA ALL’UTILIZZO DEI MISSILI ATACMS
18 novembre 2024. Il presidente statunitense uscente, Joe
Biden, ha autorizzato l’Ucraina all’utilizzo dei missili a lunga
gittata (300 km) Atacms contro il territorio russo nella regione del
Kursk. Le forze ucraine hanno, quindi, colpito installazioni nella
regione russa di confine, parzialmente occupata dall’esercito
di Kiev. Gli attacchi hanno avuto luogo il 23 novembre 2024
vicino al villaggio di Lotarevka, 37 chilometri a nord-ovest della
città di Kursk e il 25 novembre contro l’aeroporto di Kursk-
Vostochny. Il ministero della Difesa russo ha riconosciuto che
diversi missili hanno colpito i loro obiettivi e ha riferito che due
militari russi sono stati feriti e un radar è stato danneggiato.
Ha poi riferito che tre missili ATACMS dei cinque lanciati sono
stati abbattuti dalla difesa antiaerea russa, durante l’attacco
del 23 novembre e sette missili su otto lanciati sono stati
intercettati durante l’attacco del 25. Il ministero della Difesa
della Federazione russa ha minacciato una risposta adeguata. Il
portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito la decisione
di Biden come un «ulteriore aumento delle tensioni» e ha
avvertito che l’uso di missili a lungo raggio contro la Russia
potrebbe portare a una maggiore intensificazione del conflitto.
Secondo Peskov, l’invio di armi sofisticate da parte degli
Stati Uniti potrebbe innescare un coinvolgimento diretto dei
Paesi occidentali nel conflitto, poiché, a suo dire, gli attacchi
non sarebbero operati solo dalle forze ucraine, ma anche da
“specialisti militari” provenienti dagli Stati Uniti e da altri Paesi
della NATO. Peskov ha anche dichiarato che questo sviluppo
«potrebbe modificare radicalmente il coinvolgimento delle
potenze occidentali nella guerra, aumentando il rischio di una guerra più ampia».
LA NUOVA DOTTRINA NUCLEARE RUSSA
20 novembre 2024. Mosca ha rivisto la sua dottrina nucleare per poter
utilizzare il suo vasto arsenale nucleare in risposta a qualsiasi aggressione
che rappresenti «una minaccia critica» per la sovranità o l’integrità
territoriale della Russia. L’aggiornamento abbassa significativamente
la soglia per l’uso di armi atomiche, ampliando le circostanze per cui la
Russia potrebbe ricorrere all’uso della forza nucleare. La dottrina nucleare
russa, come definita negli anni precedenti, prevedeva l’uso di armi nucleari
solo in caso di minaccia esistenziale per lo stato russo, come un attacco
nucleare diretto. Con la revisione del 2024, la Russia amplia questa
definizione, includendo minacce derivanti da attacchi convenzionali, come l’uso di missili, droni e altri velivoli da
parte di stati non nucleari, se supportati da potenze nucleari. La mossa è interpretata come una risposta diretta
all’assistenza militare fornita all’Ucraina da parte dell’Occidente, in particolare dagli Stati Uniti e dalla Nato. La
revisione rende chiaro che anche l’alleanza militare di Mosca con la Bielorussia ora rientra sotto la protezione
nucleare russa, mettendo ulteriormente sotto pressione le dinamiche geopolitiche dell’Europa orientale.
Rivista dello Stato Maggiore della Difesa 25