Page 27 - ID - Informazioni della Difesa n. 06-2024
P. 27

BIDEN AUTORIZZA L’UCRAINA ALL’UTILIZZO DEI MISSILI ATACMS
            18 novembre 2024. Il presidente statunitense uscente, Joe
            Biden, ha autorizzato l’Ucraina all’utilizzo dei missili a lunga
            gittata (300 km) Atacms contro il territorio russo nella regione del
            Kursk. Le forze ucraine hanno, quindi, colpito installazioni nella
            regione russa di confine, parzialmente occupata dall’esercito
            di Kiev. Gli attacchi hanno avuto luogo il 23 novembre 2024
            vicino al villaggio di Lotarevka, 37 chilometri a nord-ovest della
            città di Kursk  e il 25 novembre  contro l’aeroporto di Kursk-
            Vostochny. Il ministero della Difesa russo ha riconosciuto che
            diversi missili hanno colpito i loro obiettivi e ha riferito che due
            militari russi sono stati feriti e un radar è stato danneggiato.
            Ha poi riferito che tre missili ATACMS dei cinque lanciati sono
            stati abbattuti dalla difesa antiaerea russa, durante l’attacco
            del 23 novembre e  sette missili su otto lanciati sono stati
            intercettati durante l’attacco del 25. Il ministero della Difesa
            della Federazione russa ha minacciato una risposta adeguata. Il
            portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito la decisione
            di Biden come un «ulteriore aumento delle tensioni» e ha
            avvertito  che  l’uso  di  missili  a  lungo  raggio  contro  la  Russia
            potrebbe portare a una maggiore intensificazione del conflitto.
            Secondo  Peskov,  l’invio  di  armi  sofisticate  da  parte  degli
            Stati Uniti potrebbe innescare un coinvolgimento diretto dei
            Paesi occidentali nel conflitto, poiché, a suo dire, gli attacchi
            non sarebbero operati solo dalle forze ucraine, ma anche da
            “specialisti militari” provenienti dagli Stati Uniti e da altri Paesi
            della NATO. Peskov ha anche dichiarato che questo sviluppo
            «potrebbe modificare radicalmente il coinvolgimento delle
            potenze occidentali nella guerra, aumentando il rischio di una guerra più ampia».

            LA NUOVA DOTTRINA NUCLEARE RUSSA
            20 novembre 2024. Mosca ha rivisto la sua dottrina nucleare per poter
            utilizzare il suo vasto arsenale nucleare in risposta a qualsiasi aggressione
            che  rappresenti  «una  minaccia  critica»  per  la  sovranità  o  l’integrità
            territoriale della Russia. L’aggiornamento abbassa significativamente
            la soglia per l’uso di armi atomiche, ampliando le circostanze per cui la
            Russia potrebbe ricorrere all’uso della forza nucleare. La dottrina nucleare
            russa, come definita negli anni precedenti, prevedeva l’uso di armi nucleari
            solo in caso di minaccia esistenziale per lo stato russo, come un attacco
            nucleare  diretto.  Con  la  revisione  del  2024,  la  Russia  amplia  questa
            definizione, includendo minacce derivanti da attacchi convenzionali, come l’uso di missili, droni e altri velivoli da
            parte di stati non nucleari, se supportati da potenze nucleari. La mossa è interpretata come una risposta diretta
            all’assistenza militare fornita all’Ucraina da parte dell’Occidente, in particolare dagli Stati Uniti e dalla Nato. La
            revisione rende chiaro che anche l’alleanza militare di Mosca con la Bielorussia ora rientra sotto la protezione
            nucleare russa, mettendo ulteriormente sotto pressione le dinamiche geopolitiche dell’Europa orientale.


            Rivista dello Stato Maggiore della Difesa                                                     25
   22   23   24   25   26   27   28   29   30   31   32