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W
LA LOGISTICA NEI
CONTESTED
DIFESA
ENVIRONMENT
I
Massimo DI MARZIO
conflitti in corso hanno riportato alla ribalta il ruolo determinante
del sostegno logistico mettendo in risalto come l’ampia diffusione di
tecnologie utili agli scopi militari a costi relativamente bassi abbia
consentito a una molteplicità di attori, anche irregolari, di poter
avere una visibilità totale ed esercitare un controllo capillare del campo
di battaglia anche dal punto di vista del sopporto logistico
Tutta questa molteplicità di fattori rende gli scenari di impiego sempre più contesi (contested)
anche per la componente logistica. Mentre per decenni i paesi della NATO hanno potuto
contare sulla capacità di proiettare ingenti forze e materiali su lunghe distanze, in tempi
relativamente brevi e potendo contare su linee di comunicazione e basi strategiche sicure, ad
oggi ciò non è più possibile. Gran parte dei possibili avversari e competitors hanno compreso
che una delle maggiori vulnerabilità delle Forze Armate è legata proprio alla proiezione
e sostegno delle forze. Nelle future crisi e conflitti è verosimile che le possibili minacce
near-peer saranno più propense a compiere attacchi in tutti i domini per disarticolare
l’intera organizzazione logistica, prima che la stessa possa riuscire a realizzare il pieno
schieramento e il sostegno delle forze. Si delinea così uno scenario definito come contested
logistic environment in cui le operazioni logistiche dovranno essere condotte in presenza
di un avversario/nemico che cercherà deliberatamente di disarticolare o distruggere le
capacità logistiche e le componenti della supply chain. È quindi verosimile che questi
attori riarticoleranno le proprie capacità letali e non per conseguire i rispettivi obiettivi,
orientando i loro sforzi prioritariamente sulla postura, l’information network e i connettori
che caratterizzano l’organizzazione logistica militare.
L’insieme delle infrastrutture logistiche quali porti e aeroporti, assi di comunicazione stradali
e ferroviari e i nodi di interscambio rappresentano pertanto obiettivi altamente paganti,
la cui distruzione può avere l’effetto di disarticolare le operazioni e impedire o ritardare
schieramento delle forze in caso di crisi o conflitto.
L’altro elemento che determina l’efficienza dell’organizzazione logistica è l’information
network che consente di mantenere aggiornata la situational awareness sulle risorse e
attività logistiche ed esercitare il comando e controllo sulle unità di supporto. Pertanto il
flusso di informazioni può essere oggetto sia di attacchi cyber che di attività di raccolta
informativa. In questo modo i possibili avversari potrebbero reperire informazioni su dove
vengono allocate prioritariamente le risorse logistiche, le limitazioni in termini capacitivi o di
prontezza, mentre con attacchi cyber, si potrebbe persino causare l’interruzione del flusso di
rifornimenti o compromettere capacità logistiche del livello strategico.
A completare il quadro dei possibili obiettivi paganti rientrano anche i connectors della
catena logistica che sono principalmente velivoli da trasporto e rifornimento, unità navali
di supporto logistico e il parco dei mezzi logistici terrestri. Nel loro insieme queste risorse
contribuiscono significativamente al corretto funzionamento dell’intero disegno logistico.
Pertanto possibili attacchi a questi assetti potrebbero causare la perdita di rifornimenti e
l’isolamento logistico delle forze compromettendo l’efficienza del sostegno nel suo insieme.
L’efficienza di questa componente è strettamente connessa alla presenza di infrastrutture
adeguate che determinano il corretto flusso dei movimenti. didascalie
Ne sono un esempio i limiti dei tunnel o delle classi di ponte e soprattutto le reti ferroviarie foto
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