Page 77 - ID - Informazioni della Difesa n. 04-2024
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                                                        A2AD (Anti-Access/Area-Denial)
                                    Si  riferisce  all’utilizzo  di  capacità  e  tecnologie  tese,
                                    rispettivamente: a negare l’accesso di una forza nemica all’area
                                    di operazione, mediante l’utilizzo di sistema d’arma capaci di
                                    intercettare e colpire aerei da guerra e/o missili balistici (A2),
                                    nonché  a  limitarne  la  capacità  di  manovra  all’interno  della
                                    stessa (AD).


                                   che, soprattutto tra Paesi Baltici e Germania, hanno scartamenti diversi e pertanto causano
                                   ritardi per la movimentazione dei convogli ferroviari nelle corso delle esercitazioni della
                                   NATO.
                                   Questo breve quadro evidenzia come sia necessario rivedere nel complesso l’articolazione
                                   delle linee di sostegno, tenendo conto dell’accresciuta letalità dei possibili. Considerando
                                   che già le prime fasi di un conflitto con una near-peer threat saranno quelle più critiche,
                                   è verosimile che le capacità di manovra e di fuoco dovranno essere orientate ad abilitare
                                   la funzione Logistica per ristabilire il collegamento tra le aree di supporto (Strategica,
                                   Operativa e Tattica) e riarticolare il sostegno alle operazioni. Contestualmente, la necessità
                                   di operare nei contested logistics environment richiede un’articolazione della Logistica che
                                   risponda maggiormente a un criterio di resilienza rispetto a quello di efficienza e che si adatti
                                   a scenari di impiego in cui le principali aree di supporto, da quella strategica a quella tattica,
                                   rimarranno per lunghi periodi isolate e indipendenti a causa degli effetti generati dalle azioni
                                   dei possibili avversari. Ciò, sta a significare che le forze già schierate in posizioni avanzate,
                                   soprattutto nella fase di transizione dalla crisi al conflitto aperto, si troveranno a operare
                                   in assenza di un supporto con il rischio di essere annientate. Pertanto è verosimile che si
                                   dovrà prevedere il pre-posizionamento di materiali dispersi sul terreno, sufficientemente
                                   protetti e in posizioni tali da poter consentire il rapido recupero delle risorse in caso di
                                   conflitto. In questo modo sarà possibile incrementare l’autonomia delle forze nelle fasi iniziali
                                   di un conflitto, quando le capacità A2AD avversarie potrebbero causare la disarticolazione
                                   dell’intera catena logistica.
                                   In assenza di un supporto logistico continuo durante le prime fasi del conflitto, le forze
                                   dovranno ridurre anche il ritmo delle operazioni e manovrare, anche cedendo terreno, al fine
                                   di guadagnare il tempo necessario per consentire il ripristino della supply chain, ridurre i
                                   tassi di consumo ed evitare di essere annientate. Un’altra possibile mitigazione per gestire
                                   l’isolamento logistico può essere l’individuazione e generazione le risorse logistiche sul point
                                   of need,  il ricorso a contratti dormienti con  contractor  locali, l’utilizzo di metodi quali il
                                   foraging e l’implementazione dei recenti sviluppi tecnologici fino ai minimi livelli (es. Metal
                                   Organic Framework).
                                   Questa  discontinuità  della  catena  logistica  non  deve  però  essere  analizzata  solo  dal
                                   punto di vista materiale, ma anche sotto il profilo dell’information network. In uno scenario
                                   in cui l’avversario cercherà di impedire il flusso delle informazioni si dovrà prevedere una
                                   pianificazione dei rifornimenti push anziché pull. In condizioni degradate potrebbe mancare
                                   la disponibilità dei dati necessari a pianificare il sostegno, pertanto sarà necessario prevedere
                                   un approccio push in cui gli organi logistici siano in grado di definire l’esigenza ricorrendo alla
                                   logistica predittiva per consentire di soddisfare le esigenze nel luogo opportuno, al momento
                                   opportuno e nelle giuste modalità (Precision Sustainment).
                                   In  conclusione,  il  Sostegno  dovrà  essere  il  più  possibile  adattivo  per  poter  far  fronte  ai
                                   costanti mutamenti determinati dalle azioni avversarie. In uno scenario internazionale in cui
                                   la soglia tra il conflitto e la competizione diviene sempre più labile e in cui i possibili avversari
                                   incrementano la loro letalità, sarà sempre più difficile poter contrastare le azioni dei possibili
                                   avversari con i metodi tradizionali e pertanto la Logistica dovrà assumere sempre più caratteri
                                   della resilienza nella continua ricerca di un bilanciamento tra efficienza e sopravvivenza.



            Rivista dello Stato Maggiore della Difesa                                                     75
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