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A2AD (Anti-Access/Area-Denial)
Si riferisce all’utilizzo di capacità e tecnologie tese,
rispettivamente: a negare l’accesso di una forza nemica all’area
di operazione, mediante l’utilizzo di sistema d’arma capaci di
intercettare e colpire aerei da guerra e/o missili balistici (A2),
nonché a limitarne la capacità di manovra all’interno della
stessa (AD).
che, soprattutto tra Paesi Baltici e Germania, hanno scartamenti diversi e pertanto causano
ritardi per la movimentazione dei convogli ferroviari nelle corso delle esercitazioni della
NATO.
Questo breve quadro evidenzia come sia necessario rivedere nel complesso l’articolazione
delle linee di sostegno, tenendo conto dell’accresciuta letalità dei possibili. Considerando
che già le prime fasi di un conflitto con una near-peer threat saranno quelle più critiche,
è verosimile che le capacità di manovra e di fuoco dovranno essere orientate ad abilitare
la funzione Logistica per ristabilire il collegamento tra le aree di supporto (Strategica,
Operativa e Tattica) e riarticolare il sostegno alle operazioni. Contestualmente, la necessità
di operare nei contested logistics environment richiede un’articolazione della Logistica che
risponda maggiormente a un criterio di resilienza rispetto a quello di efficienza e che si adatti
a scenari di impiego in cui le principali aree di supporto, da quella strategica a quella tattica,
rimarranno per lunghi periodi isolate e indipendenti a causa degli effetti generati dalle azioni
dei possibili avversari. Ciò, sta a significare che le forze già schierate in posizioni avanzate,
soprattutto nella fase di transizione dalla crisi al conflitto aperto, si troveranno a operare
in assenza di un supporto con il rischio di essere annientate. Pertanto è verosimile che si
dovrà prevedere il pre-posizionamento di materiali dispersi sul terreno, sufficientemente
protetti e in posizioni tali da poter consentire il rapido recupero delle risorse in caso di
conflitto. In questo modo sarà possibile incrementare l’autonomia delle forze nelle fasi iniziali
di un conflitto, quando le capacità A2AD avversarie potrebbero causare la disarticolazione
dell’intera catena logistica.
In assenza di un supporto logistico continuo durante le prime fasi del conflitto, le forze
dovranno ridurre anche il ritmo delle operazioni e manovrare, anche cedendo terreno, al fine
di guadagnare il tempo necessario per consentire il ripristino della supply chain, ridurre i
tassi di consumo ed evitare di essere annientate. Un’altra possibile mitigazione per gestire
l’isolamento logistico può essere l’individuazione e generazione le risorse logistiche sul point
of need, il ricorso a contratti dormienti con contractor locali, l’utilizzo di metodi quali il
foraging e l’implementazione dei recenti sviluppi tecnologici fino ai minimi livelli (es. Metal
Organic Framework).
Questa discontinuità della catena logistica non deve però essere analizzata solo dal
punto di vista materiale, ma anche sotto il profilo dell’information network. In uno scenario
in cui l’avversario cercherà di impedire il flusso delle informazioni si dovrà prevedere una
pianificazione dei rifornimenti push anziché pull. In condizioni degradate potrebbe mancare
la disponibilità dei dati necessari a pianificare il sostegno, pertanto sarà necessario prevedere
un approccio push in cui gli organi logistici siano in grado di definire l’esigenza ricorrendo alla
logistica predittiva per consentire di soddisfare le esigenze nel luogo opportuno, al momento
opportuno e nelle giuste modalità (Precision Sustainment).
In conclusione, il Sostegno dovrà essere il più possibile adattivo per poter far fronte ai
costanti mutamenti determinati dalle azioni avversarie. In uno scenario internazionale in cui
la soglia tra il conflitto e la competizione diviene sempre più labile e in cui i possibili avversari
incrementano la loro letalità, sarà sempre più difficile poter contrastare le azioni dei possibili
avversari con i metodi tradizionali e pertanto la Logistica dovrà assumere sempre più caratteri
della resilienza nella continua ricerca di un bilanciamento tra efficienza e sopravvivenza.
Rivista dello Stato Maggiore della Difesa 75